lunedì 19 giugno 2017

Europeo U21, Italia-Danimarca 2-0

L’Italia del ct Di Biagio all’esordio nell’Europeo Under-21 contro la Danimarca nella prima giornata del Girone C. Nell’altra gara, la Germania ha sconfitto la Repubblica Ceca. Si qualificano alle semifinali la prima classificata di ogni girone e la migliore seconda.




MARCATORI Pellegrini al 9', Petagna al 41' s.t.

DANIMARCA (4-2-3-1) Hojbjerg; Holst, Banggard, Maxso, Rasmussen; Vigen Christensen, Norgaard; Hjulsager, L. Andersen (35' s.t. Hansen), Borsting (35' s.t. Duelund); Ingvartsen (27' s.t. Zohore). (Hagelskjaer, Iversen, Zohore, Nissen, J. Andersen, Nielsen, Pedersen, Jensen, Blabjerg, Junker). All. Frederiksen.
ITALIA (4-3-3) Donnarumma; Conti, Caldara, Rugani, Barreca; Benassi (28' s.t. Grassi), Gagliardini, Pellegrini; Berardi (22' s.t. Chiesa), Petagna (43' s.t. Cerri), Bernardeschi. (Cragno, Scuffet, Calabria, Biraschi, Ferrari, Pezzella, Cataldi, Locatelli, Garritano). All. Di Biagio
ARBITRO Kruzliak (Svk)
NOTE ammoniti Norgaard e Holst per gioco scorretto

Non abbiamo vinto con il talento brioso della Spagna e neppure con il metodo aggressivo della Germania, ma abbiamo vinto. Bellissimo il gesto tecnico di Pellegrini, una rovesciata da acrobata, non il contesto. Ci si aspettava qualcosa di meglio, dalla Under 21: in fin dei conti la Danimarca altro non ha fatto che metterla sul fisico e intasare gli spazi, limitando al minimo le incursioni persino dopo il gol che aveva spaccato l’equilibrio.

E' stata una piccola Italia, fedele a un 4-3-3 scolastico, da «compitino», se non fossero per le volate di Conti (soprattutto) e Barreca. Di Berardi e Bernardeschi non ricordo un dribbling, uno solo, di quelli capaci di ribaltare l’avversario, se non proprio l’azione. Berardi, lui, almeno qualche lancio lo dettava. Bernardeschi no, almeno fino a quando Di Biagio non gli ha allargato il campo o rovesciato la fascia. Le uniche bollicine le ha fornite Chiesa, nel finale. «Petagna è un centravanti moderno: per essere completo, deve tirare e segnare di più».

E così, analizzato attraverso ill risultato, quel primo tempo buttato via, nei ritmi e nella cattiveria sotto porta, diventa, naturalmente, un primo tempo di studio che ha contribuito a logorare le trincee rivali.

La cosa più emozionante del primo tempo la regalano i tifosi alle spalle di Donnarumma, alla prima partita ufficiale dopo la tempesta seguita alla rottura con il Milan: si presentano con lo striscione Dollarumma, prontamente rimosso, continuano con un lancio di finte banconote, la cui rimozione dall'area di porta richiede l'intervento di un paio di inservienti, e qualche secondo di sospensione.

Di Biagio, nell'intervallo, deve aver fatto tremare i muri, perché l'Italia di inizio secondo tempo è ben più viva e determinata: tre-quattro minuti di pressione, altrettanti di recupero, poi al 9' la sforbiciata di Pellegrini, cross di Bernardeschi, sponda di Benassi, colpo di testa a liberare di Maxso, così si avventa Pellegrini che lancia il destro in aria e calcia in porta. Portando in vantaggio gli azzurrini.

L'Italia replica con Federico Chiesa, subentrato a Berardi: con lui l'Italia cambia marcia. Hojberg gli nega il raddoppio, slalom e tiro parato, il secondo dribbling in fascia porta il gioiellino della Fiorentina al cross, e Petagna, trasformato dalla vivacità del nuovo compagno, resiste alla trattenuta di un difensore, ci mette il piede e raddoppia.

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